Ad Asso il caffè è servito: elezioni comunali 2025 tra aromi, macchie e correzioni

Il 25 e 26 maggio ad Asso non si vota semplicemente per un nuovo sindaco: si sceglie quale caffè sorseggiare nei prossimi cinque anni. E come ogni barista ben sa, la scelta della tazzina giusta può determinare l’umore di tutta la giornata… o in questo caso, di un intero mandato.
Sul bancone della politica locale si presentano due opzioni ben distinte, ciascuna con i suoi aromi, le sue note particolari e quel retrogusto che può piacere… oppure no.
Il Macchiato Modernista
Da una parte, ecco un espresso macchiato. Veloce, giovane, rampante: si fa notare con quella cremina in superficie e promette di svegliare Asso con l’energia delle idee fresche. Ma attenzione, perché anche il macchiato ha la sua macchia: il candidato, insieme ad altri consiglieri, ha contribuito alla fine anticipata dell’amministrazione in carica, causando quella che potremmo definire una scissione con retrogusto amaro.
Il tutto esce da una macchina a cialde di ultima generazione: lucida, efficiente, parte di un grande franchising che controlla le macchine di mezzo Triangolo Lariano. C’è chi dice che sia sinonimo di qualità certificata, chi invece sente odore di standardizzazione: stesso sapore ovunque, poca personalità, e magari un po’ di plastica in sottofondo.
Il Classico Corretto
Dall’altra parte del banco, troviamo il caffè classico. Quello dei bar storici, preparato con chicchi macinati al momento e corretto con un tocco deciso di esperienza. Il candidato si presenta come il custode della tradizione, di quei sapori forti e genuini che resistono ai trend delle multinazionali.
Non ha bisogno di fronzoli: niente capsule, niente catene. Solo una moka ben oliata, magari con qualche scricchiolio ma fedele all’aroma che i cittadini conoscono da tempo. Certo, per alcuni potrebbe risultare un po’ troppo forte, poco “al passo coi tempi”, ma c’è chi lo preferisce proprio per questo.
Pregi, difetti… e digestione
Entrambe le tazzine hanno i loro estimatori. Entrambe portano con sé una visione del futuro di Asso, con i loro pregi e i loro effetti collaterali. E come ogni buon caffè, la vera domanda non è tanto se piaccia al primo sorso, ma se sarà digeribile dopo pranzo.
Ora la parola passa agli assesi, che dovranno decidere se preferiscono la velocità aromatizzata dell’espresso macchiato o la corposità corretta del classico caffè tradizionale. Ma che lo bevano in piedi al bancone o seduti con calma, che sia in tazzina di porcellana o bicchierino di plastica, una cosa è certa: sarà una scelta… da bar!